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IL CIRCOLO LETTERARIO ANASTASIANO CONTINUA SU:

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TACCUINO ANASTASIANO

31 luglio 2010

"Il retroverso", la nuova Collana di poesie dell'Editore Samperi, curata da Giuseppe Vetromile

Giuseppe Samperi, con le sue “Edizioni del Calatino”, di Castel di Judica in provincia di Catania, lancia la nuova Collana di poesie “Il retroverso”. Con questa operazione, l’intraprendente Editore siciliano vuole proporsi all’attenzione degli Autori, specialmente i nuovi talenti, per curare e realizzare un prodotto letterario che, al di là di una qualificata veste tipografica, possa affermarsi a livello nazionale per la scelta accurata e selezionata di poeti che abbiano ricchezza di stile e di contenuto.
Poesia non soltanto “apparente” e descrittiva, geografica o umana, sociale o comunque impegnata, ma anche poesia che contenga in sé il segreto e l’arcano, il mistero dell’anima e dell’escatologia, dell’infinito e del “panta rei”. Una poesia robusta, dunque, che sia specchio in qualche modo di ciò che sta dietro, del celato, che lasci insomma un senso o una sensazione diversa, analogamente al “retrogusto” di un bicchiere di vino.
La poesia oggi è mediamente diffusa in tutti gli ambienti, ma per lo più si tratta di un semplice verseggiare superficiale, e qualche volta di un diletto della domenica; ferme restando, per carità!, le intime e innegabili pulsioni creative di ciascuno, che inducono bene o male ad esprimersi artisticamente. Ma la poesia è altro. La vera poesia è nel “retro”. Bisogna scavare per cercarla e trovarla. E poi bisogna riprenderla, rimodellarla, adattarla alla propria anima, non solo, ma anche alla sensibilità e all’intelligenza del lettore, dopo. Darle vita autonoma, pronta per essere consegnata ai venti, alle correnti, al mondo. Altrimenti non sarebbe un prodotto artistico, ma solo un atto creativo.
Questo l’impegno dell’Editore e la sua linea di pubblicazioni poetiche. Samperi si avvarrà, per questa nuova collana di poesie, del vaglio attento e competente di Giuseppe Vetromile, che ne curerà la direzione.

Per contattare l'Editore: Edizioni del Calatino, Via Dante 23, 95040 Castel di Judica (Ct);
tel. 340.2764858; e-mail: samperieditore@libero.it

30 luglio 2010

Premio Nazionale di Poesia "Città di Sant'Elia Fiumerapido

XIII Edizione del Premio Nazionale di Poesia Città di Sant’ Elia Fiumerapido

REGOLAMENTO:

1. Il Comune di Sant’Elia Fiumerapido, Assessorato alla Cultura, in collaborazione con l’Università di Cassino, Facoltà di Lettere e Filosofia, organizza la XII Edizione del Premio Nazionale di Poesia “Città di Sant’Elia Fiumerapido”.
2. La partecipazione è aperta a tutti i poeti italiani e stranieri. Si partecipa inviando una o due poesie in lingua italiana, inedite e mai premiate in altri concorsi letterari, in cinque copie, con dati anagrafici, indirizzo e recapito telefonico e indirizzo mail su ogni singola copia, alla Segreteria del Premio, presso Ufficio Cultura del Municipio, P. zza Enrico Risi – 03049 Sant’ Elia Fiumerapido (FR).
3. Sono esclusi i lavori di tutti i vincitori delle edizioni precedenti. Potranno concorrere nuovamente solo i poeti che hanno ottenuto il secondo o il terzo posto.
4. Gli elaborati dovranno pervenire entro e non oltre il 31 agosto 2010.
5. La partecipazione è esente da tasse di segreteria o di lettura.
6. La Giuria, il cui giudizio è inappellabile, coordinata dal Sindaco Fabio Violi, è composta da: Amerigo Iannacone (Presidente), Carmine Brancaccio, Paolo De Paolis, Ida Di Ianni, Graziuccio Di Traglia.
7. Al vincitore sarà assegnato un premio di € 700 e targa; al secondo classificato € 300 e targa; al terzo classificato € 200 e targa. Attestato ai finalisti. La Giuria si riserva di assegnare un Premio alla Carriera al poeta, non concorrente, che abbia dato un contributo concreto e rilevante alla letteratura del nostro tempo.
8. I lavori pervenuti non saranno restituiti e potranno essere oggetto di eventuale pubblicazione futura in antologia.
9. La cerimonia di premiazione, alla quale tutti i concorrenti sono sin da ora invitati a partecipare, si terrà nel mese di ottobre 2010 a Sant’Elia Fiumerapido.
10. I vincitori, i quali dovranno confermare la loro presenza alla serata di premiazione, saranno tempestivamente avvisati. I vincitori dovranno ritirare personalmente il premio loro assegnato. In caso di assenza, qualunque ne sia il motivo, perderanno il diritto al premio in denaro.
11. La partecipazione implica l’accettazione incondizionata del presente regolamento.
12. Per eventuali informazioni telefonare allo 0776.351861 (Uff. Cultura).
13. Per ricevere il presente bando, spedire specifica richiesta, alla Segreteria o visitare il sito www.comune.santeliafiumerapido.fr.it

Albo d’oro: 1998 Francesco Fiumara; 1999 Giuseppe Napolitano; 2000 Paolo Ruffilli; 2001 Giuseppe Vetromile; 2002 Gerardo Vacana; 2003 Benito Sablone; 2004 Umberto Vicaretti; 2005 Fryda Rota; 2006 Giovanna Bono Marchetti; 2007 Renato Greco; 2008 Leone D’Ambrosio; 2009 Antonio Spagnuolo.
Alla carriera: 2005 Luciano Luisi; 2006 Pasquale Maffeo; 2007 Giuseppe Bonaviri; 2008 Vincenzo Rossi.

25 luglio 2010

Le "Ipotesi di contrasto" di Rossella Luongo

Una qualità dell’immagine, in cui la differenza tra le zone più luminose e quelle più buie viene esaltata a seconda del grado più o meno alto del “contrasto”; oppure le due tesi estreme di un discorso, un conflitto tra due volontà o decisioni? Come sempre, il titolo di un libro è l’enunciato di quanto vi è scritto; come sempre, il titolo racchiude il programma: è il programma.
In questo mondo così sfaccettato, allungato e allargato, senza tempo, senza baricentro, ma con infiniti estremi, il contrasto è all’ordine del giorno, e in tutti i campi, dalla scienza alla religione, dalla giustizia alla vita sociale, dalla politica ai rapporti umani. La poesia segue l’andamento di questo mondo “contrastato”; anzi, spesso, lo precede, ne diventa vessillo ed emblema, non già per osannarlo o denigrarlo, ma per mostrare sic et sempliciter agli occhi e al cuore dell’uomo, del vero umano, come stanno effettivamente le cose: slegate e isolate, per l’appunto. La poesia è uno strumento efficace nel ricercare e mostrare ciò che all’apparenza, in superficie, è soltanto un velame del così sia, del così deve andare, del così è. Sta a noi lettori attenti carpire poi, attraverso la ragnatela delle espressioni artistiche e poetiche, attraverso l’opera ingegnosa e creativa dei letterati e degli artisti in genere, il succo e il nocciolo delle situazioni, gli estremi, i conflitti, le sfaccettature negative e positive di questo strano mondo multivocale e multivariegato.
Rossella Luongo, dopo le positive esperienze de “La fata ed il poeta” e di “Canti metropolitani”, approda alla sua terza creazione letteraria parlando appunto di questi contrasti. I contenuti quasi monotematici delle due precedenti pubblicazioni, sono ora qui allargati, in un certo qual modo, espansi in tutti i reparti della vita quotidiana, sia affettiva, sociale e psicologica, sia lavorativa e creativa. Tant’è, che il libro è diviso in argomenti, o per meglio dire in “dediche”: “Sulla parola”, “Sull’amore”, “Sulla poesia”, “Sull’amicizia”, “Sulla vita”, “Sulla giustizia”, “Sulla morte”, “Sulla scelta”, e in questi peculiari aspetti o riflessi della situazione umana, emerge così evidente l’arte poetica della nostra Rossella Luongo, la sua puntuale capacità di sgrovigliare e decantare le multiformi angolature della quotidianità, immergendosi in profondità, come solo con la poesia si può fare, fin nelle più celate pieghe dell’anima, del cuore, della mente. Ne risulta un’”ipotesi di contrasto”, nel senso di offerta alla nostra sensibilità di lettori attenti, di una poesia che lega con un solo e solido filo conduttore, gli spigoli e le masse inerziali lontane una dall’altra costituite dalle varie voci sulle quali Rossella si sofferma a indagare, a riflettere, a considerare, a rielaborare. Un’”ipotesi di contrasto”, dunque, che non vuole essere solo un elenco freddo di aspetti della vita, tra di loro indipendenti, lontani, slegati, bensì tessere accostate e sistemate insieme, da formare il grande mosaico dell’esistenza.
Ma accanto al “contrasto” esterno, rappresentato per l’appunto dai vari lacerti o spaccati della società, vi è anche un “contrasto” interno, se vogliamo una sorta di suddivisione o frammentazione di stati d’animo che porta a scrutare e poi ad esporre, sempre con ottima poesia, ciò che Rossella Luongo sente e avverte dentro di sé, la propria vulcanicità, la propria forza magmatica sempre pronta a scaturire in linguaggio poetico di rara efficacia. Leggiamo infatti nell’accurata prefazione di Antonio Spagnuolo: “La poesia in genere è sempre il frutto di un incontro o di uno scontro tra l’io sprovveduto e assetato ed il mondo, agguerrito o sonnolento, tra l’io e la storia, con le occasioni multiple che ci condizionano o ci disorientano”.
Sempre asciutta e priva di estenuanti e lunghe perifrasi, la poesia di Rossella Luongo ancor più in questa sua terza raccolta si innalza fondando sulla parola tutta la forza e lo spessore del contenuto, nell’immediatezza di un verso scarno ma essenziale, slegato ma nello stesso tempo denso e concreto. Rossella Luongo, con queste “ipotesi di contrasto”, ha voluto dunque compendiare tutto il mondo, davvero complesso e sfaccettato, che noi viviamo sovente in superficie, e che solo l’anima e l’intelligenza creativa di un poeta, come autenticamente lo è lei, può scandagliare e “spiegare”. Lei, Rossella Luongo, ormai esperta ed affermata, che canta: “Stella vivente, bucherellata e fragile / di nubi sgrappolate / di pioggia temuta, / cadente mi appoggio / all’unica stella fulgente / anni luce addietro / vivente, a tenermi / ancora stretta la mano”.

Rossella Luongo, “Ipotesi di contrasto”, Giulio Perrone Editore, Roma, 2010. Prefazione di Antonio Spagnuolo. Copertina di Luciano Ladislai. Euro 11.00

Giuseppe Vetromile
25/7/10

19 luglio 2010

Ho ritrovato il quadernetto di poesie di Franco Santovito

Un anno e mezzo fa moriva un carissimo amico, fulminato dal cancro in poche settimane. E’ doloroso e angosciante vedere una persona che sta bene, sana, vigorosa e felice di vivere, spegnersi a poco a poco fino a diventare un’ombra, quasi, di se stessa, consumata dentro e fuori, trasformata da quel maligno che rode fin nelle più intime cellule. E poi finire con un ultimo ansito, qualche momento prima di un’alba fredda di metà febbraio.
Chi muore lascia delle tracce, grandi o piccole che siano, certamente. E in queste tracce, in queste impronte, in questi angoli di spazi o anche di materia: sedie, tavoli, letto, carte sulla scrivania, ritratti, oggetti vari sistemati nelle credenze o sopra i comò, in questi particolari, dunque, chi gli è stato vicino per una vita intera, non tanto in quantità di anni ma piuttosto per qualità di vita d’unione, s’accorge, spesso “vede”, la sua continuità in questa dimensione, in un certo senso la sua “presenza”.
A volte, un oggetto emerso all’improvviso da chissà dove, improvvisamente riporta a lui.
Così è capitato a me. Riassettando la libreria, qualcosa di inaspettato è “saltato” fuori. Qualcosa di Franco. Una sua propaggine su questa terra; lui che ormai gode della leggerezza del cielo. Un suo quaderno di poesie, che io avevo quasi dimenticato.
La leggerezza che spesso noi commettiamo è quella di sottovalutare certe opere, quando queste opere sono scritte da persone in vita. Ma chissà perché, quando la persona cara non c’è più, queste stesse opere acquistano una magica valenza, un significato più profondo. Come se ora fossero più illuminate, più coerenti, più giuste, più “aureolate”; intrise di una più profonda verità.
Si tratta del quadernetto di poesie del mio caro amico Franco Santovito, intitolato semplicemente “Orizzonti”. Franco Santovito non era un poeta. O forse lo era. Sì, a modo suo era un poeta. Certamente non frequentava il mondo colto della poesia, il mondo letterario, non frequentava cenacoli accademici, non partecipava a concorsi, non era un attivo frequentatore dei salotti letterari e degli incontri di poesia nelle librerie. Insomma, era uno come i tanti, e come tanti aveva certamente altre egregie virtù e qualità, ma certamente non si poetva dire che fosse un poeta laureato. E allora, perché questa nota, questa riflessione sulla sua poesia?
Ma proprio perché lui ora non c’è più. E come dicevo prima, la sua opera si è manifestata ora e tutta pregna e densa della sua anima, come se ci fosse proprio lui, qui davanti a me. Il suo quadernetto “Orizzonti”, pur essendo riempito con versi molto semplici, lineari, ha acquisito un valore maggiore. E’ la sua anima che parla, in questi versi, e in un certo qual modo sembrerebbe anticipare la sua dipartita. Quegli “orizzonti indefiniti che si perdono lontani, e che lo sguardo non raggiunge mai… Spazi immensi, aridi deserti, assolate pianure. Miliardi di esseri umani che cercano l’orizzonte della vita”, costituiscono, ora lo so, la consapevolezza quasi inconscia di Franco che il limite è vicino, è prossimo… Versi semplici, i suoi, sì, ma limpidissimi, pregni di una sincerità e di un amore grandissimi. E se, come diceva Pascoli, ognuno deve trovare il proprio “fanciullino” dentro di sé, Franco Santovito aveva aperto il suo cuore al mondo, non con l’ingenuità ma con l’innocenza e il candore di un fanciullo.
Franco Santovito non era un poeta “ufficiale”, come i tanti che conosciamo. Bravi, famosi, originali, studiosi, letterati. Ma aveva certamente l’anima e il cuore, la sensibilità di un vero poeta.

Nel cielo terso faceva capolino un raggio di sole. / Dalla grondaia scivolavano le ultime gocce di pioggia, / che andavano ad infrangersi / ora sul lastrico, ora sul selciato, e aprendosi / formavano una miriade di goccioline. / Affacciato al davanzale della finestra, / assorto nei miei pensieri, quasi assente, le osservavo. / D’un tratto, svegliandomi da questo torpore, / mi accorsi che non erano gocce di pioggia, / ma erano Lacrime!”

Giuseppe Vetromile

11 luglio 2010

L'"Antologia Aperta nr. 3" dell'editore Samperi

S’intitola semplicemente “Nove Poeti” la nuova antologia delle Edizioni del Calatino (ex Samperi Editore) di Castel di Judica, Catania. Veste tipografica sobria, ma nello stesso tempo elegante, e poi il contenuto è tutt’altro che superficiale. Leggiamo infatti nella Nota editoriale che fa da prefazione al volume: “E’ per noi motivo di orgoglio constatare al momento la buona e/o l’ottima qualità dei lavori inseriti. Non intendiamo però dire altro, non a noi ma ai lettori operare – secondo i gusti personali, più o meno obiettivi – distinguo, dissensi o consensi”.
Il volume “Nove Poeti” è in effetti la terza pubblicazione di “Antologia Aperta”, un progetto letterario che Giuseppe Samperi con le sue Edizioni del Calatino sta portando avanti, con una selezione accurata e grande impegno professionale.
Sono inclusi in questa “Antologia Aperta nr. 3” i Poeti: Pasquale Balestriere, Carla Bariffi, Alberto Ciani, Tommaso Lisi, Marco Mastromauro, Piero Simoni, Raffaele Urraro, Maria Luisa Vallino, Giuseppe Vetromile. Ad ognuno di loro è dedicato uno spazio congruo di otto pagine, ed in più le loro notizie biobibliografiche in appendice.
A breve, sempre per le Edizioni del Calatino, uscirà un’altra selezione antologica dedicata ai narratori, e si intitolerà appunto “Dieci Narratori”, in linea con gli obiettivi già esposti.

Nove Poeti”, Antologia Aperta 3, Edizioni del Calatino, Castel di Judica (Ct), 2010.
Euro 7.00; ISBN 978-88-905159-0-3

Giuseppe Vetromile

10 luglio 2010

La poesia solare di Maurizio Picariello

I temi positivi, come l’amore, la bellezza, la solarità, trovano molto spazio in poesia, da che mondo è mondo, e senza andare troppo lontano nel tempo, per esempio partendo da Teocrito, relativamente all’aspetto bucolico e “pastorale”, e risalendo a Virgilio e poi all’Aminta di Torquato Tasso e a Jacopo Sannazaro, abbiamo conosciuto davvero opere poetiche di grande pregio. Questo tema del bello è ancora oggi sovente richiamato in larga parte da poeti anche diversissimi tra di loro, che però si accostano all’argomento in modo più o meno continuo, e in modo più o meno incisivo. Non si tratta certamente di vera e propria poesia bucolica, perché di questa non ve ne è ormai quasi più traccia, ma bensì di una poesia più generalmente “geografica”, nel senso che descrive paesaggi, orizzonti, cieli, voli di gabbiani, tramonti, prati, sole e luna, e quant’altro possa interessare tutta la sfera paesaggistica. Il che implica, in un certo senso, anche il coinvolgimento diretto dell’autore poeta, la cui anima riflette questo stato di piacevole e positiva solarità.
La proposta di una poesia, e nel contempo di una narrativa, così aperta e trasparente, la si può certamente riscontrare in Maurizio Picariello. Ho fatto riferimento anche alla narrativa, di proposito, perché il giovane autore avellinese, come sovente capita in chi è “pressato” dalle più sincere esigenze di esprimere il proprio quadro di vita interiore, ha il suo messaggio umano da proporci sia con la poesia che con la narrativa, ponendo, questa, non in secondo piano, ma piuttosto su un livello equivalente ma non molto distante dal suo dire poetico: come le due facce di una stessa medaglia.
E ne è scaturito un libro di tutto rispetto, dal titolo molto significativo e che richiama quanto esposto più sopra: “…E finalmente si levò il sole”.
La palingenesi evidente in Maurizio Picariello si allarga ad orizzonti di bene, di amore e di pace, e non poteva essere altrimenti, giacchè, se è vero che la professione in un certo qual modo gioca un ruolo decisivo nella scelta delle argomentazioni in un autore, sia di prosa che di poesia, in Picariello, che è esperto di ingegneria ambientale e quindi conosce bene gli aspetti e gli scenari degli impatti (non sempre positivi!) dell’opera dell’uomo sulla natura, questa scelta è tutt’uno con il suo lato artistico-letterario.
Sia il dettato narrativo che quello poetico, in “…E finalmente si levò il sole”, è espresso in modo semplice e lineare, ma assolutamente non banale o piatto. Dire il bello, la speranza, l’amore, la chiarità dell’anima, con semplicità e senza eccessivi giri di parole o pleonasmi, è, come in Umberto Saba, una scelta di stile e indice di buona luce interiore.
Leggiamo in una sua raccolta ancora inedita: “Nel prato / eravamo felici / e il vento scuoteva la quercia / dove al riparo / facevamo l’amore. / Le nuvole grigie / e, distante, / il rumore del fiume. / Un lampo sfavillò nel cielo, / il vento si quietò, / la durata di un bacio.” Da questa “fotografia” possiamo trarre, in conclusione, la linfa di tutto il discorso poetico di Maurizio Picariello, includendo naturalmente anche il “lato” narrativo, che è apertura, positività, speranza, solarità.

Giuseppe Vetromile

9 luglio 2010

La IV Edizione del Premio Prata

Prende il via la quarta edizione del Premio Prata 2010, un’articolata e importante manifestazione culturale che la scrittrice e poetessa Antonietta Gnerre organizza con puntuale impegno, competenza e grande entusiasmo. Il Premio Prata non consiste soltanto nel semplice conferimento di ambiti riconoscimenti nei campi delle lettere, delle scienze e del sociale, ma è anche un evento ricco di incontri e performances artistiche: il tutto nello splendido scenario della Corte interna della Basilica Paleocristiana SS. Annunziata di Prata Principato Ultra, a pochi chilometri da Avellino.
L’evento è patrocinato e sostenuto da diversi Enti, Istituzioni e Associazioni; quest’anno vi è anche la modesta collaborazione del Circolo Letterario Anastasiano di Giuseppe Vetromile.
Intenso il programma, che si svolgerà in due fasi: il 17 e il 18 luglio.
A condurre la prima serata del 17 luglio, dalle ore 19.30, ci sarà Gigi Marzullo. Sarà consegnato alla scrittrice Licia Giaquinto il Premio Speciale della Giuria. A seguire i Premi della Parola 2010 a Marco Ciriello, Emilia Bersabea Cirillo e Gaetano Troisi. Saranno quindi nominati gli Ambasciatori della Valle del Sabato per il 2010 – 2011: Ambasciatore di Prata Principato Ultra il Generale Luigi Semente, Comandante del Corpo VV.UU di Napoli; Ambasciatore della Cultura il prof. Francesco d’Episcopo, Letteratura Italiana, Università Federico II di Napoli; Ambasciatore dell’Archeologia la dottoressa Lucia Portoghesi, archeologa e storica del costume; Ambasciatore della Legalità il dott. Gennaro Iannarone, magistrato e scrittore; Ambasciatore della Comunicazione Aldo Balestra, giornalista de Il Mattino; ed infine l’Ambasciatore della Poesia Giuseppe Iuliano, poeta e saggista.
Allieterà la serata il Trio di Enzo Orefice: pianoforte, contrabbasso, batteria. Ci sarà la partecipazione di Salvatore Mazza e, al termine, un intervento dei Pratola Folk.
La serata successiva del 18 luglio sarà condotta da Stefania Marotti. In apertura: “Lampioni”, un reading concerto di musica e poesia con Domenico Cipriano, Paolo Godas, Carmine Cataldo e Fabio Lauria. Seguirà la premiazione degli Autori della Valle Opera prima 2010, Premio Maria Luisa Ripa a Crescenzo Fabrizio per la narrativa e ad Annamaria Renna per la poesia.
Sarà poi la volta delle nomine di Ambasciatori della Valle del Sabato 2010-2011. Ambasciatore della Filosofia e dell’Antropologia: Sabino Accomando, Direttore dell’Istituto di Scienze Religiose S. Moscati di Avellino. Ambasciatore della Musica: Vincenzo Dente, ricercatore. Ambasciatore dell’Arte: Gianni dell’Aquila, storico dell’arte; e infine, Ambasciatore del Sociale: Andreina Scaglione, scrittrice.

Giuseppe Vetromile

8 luglio 2010

Il poeta Salvatore Violante presenta "Sulle tracce dell'uomo" presso il Museo Emblema a Terzigno

Continua il percorso delle presentazioni del recente libro di poesie di Salvatore Violante, “Sulle tracce dell’uomo”, Marcus Edizioni. Il volume, infatti, è già stato proposto al pubblico in importanti sedi letterarie, presso il Centro Studi Xeniart a Terzigno, a Torre Annunziata presso il Circolo dei Professionisti e degli Artisti, e a Napoli presso Blu di Prussia. Ora il libro sarà di nuovo presentato a Terzigno, ma nella prestigiosa sede del Museo Emblema, in Via Vecchia Campitelli 37. L’evento, al quale tutti sono invitati, è previsto per giovedì 22 luglio alle ore 20.
Gli illustri relatori saranno i professori Carlo Chirico, dell’Università di Salerno, e Marcello Carlino, dell’Università “La Sapienza” di Roma, moderati dal dott. Genny Galantuomo, Direttore de “Il Vesuviano”. Le poesie saranno lette dal prof. Mario Grazio Balzano.
Salvatore Violante è poeta autentico e impegnato. “Sulle tracce dell’uomo” può considerarsi un vero e proprio viaggio, un excursus all’interno dell’uomo e della sua natura sociale, materiale e psicologica, per trovarvi le vere ragioni dell’essere, e per tentare di dare una risposta alla sua inclinazione al degrado, alla cattiveria, alla furbizia e alle altre nequizie che purtroppo contraddistinguono l’uomo moderno, in special modo l’homo politicus, e ancora più specificatamente l’homo politicus italiano.
E’ un canto spesso rabbioso e veemente, intriso di sottile e caustica ironia, quello di Salvatore Violante, un canto sulfureo, ribollente come la terra forte del Vesuvio, alla quale egli è saldamente legato, come afferma anche Maria Elefante nella sua puntuale e ottima nota critica. Una poesia di denuncia, nella quale non manca la satira, ma sempre condotta e gestita sapientemente e con intelligente capacità di resa lirica, di studiata architettura poetica, di ricerca lessicale e del giusto tono, delle giuste figure retoriche e giochi di parole.
Giuseppe Vetromile


La presentazione del libro al Blu di Prussia a Napoli.
Da sinistra a destra: Aniello Montano, Alessandro Carandente, Maria Elefante, Carlo Chirico, Salvatore Violante.

2 luglio 2010

I nuovi appuntamenti del Centro Studi Xeniart

Riprende con grande lena, entusiasmo e impegno professionale, l’attività artistica e culturale del Centro Studi Xeniart Terzigno/Minori del Maestro Mario Apuzzo e gentile consorte, signora Colomba Iovino. Il prossimo appuntamento è infatti previsto per mercoledì 7 luglio alle ore 20 presso la Xeniart Gallery in Via Mancini a Minori, data di apertura della Mostra d’Arte “L’Antiquario dei Sogni”, nella quale, oltre a Mario Apuzzo e Colomba Iovino, presidente di Xeniart, e dopo i saluti del Sindaco di Minori Andrea Reale, interverranno il noto filosofo Aldo Masullo e lo scrittore e critico Carlo Di Lieto, con il coordinamento di Rosaria Pagano. Si tratta della quarta edizione della Rassegna “Un Convivio sul BenEssere”, realizzata con la collaborazione del Comune di Minori, della Pro Loco di Minori, e dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici.
A questo importante evento iniziale, farà seguito, venerdì 9 luglio, sempre alle ore 20 in Piazza Cantilena, una Tavola Rotonda su “La gioia della vita e le regole della convivenza”, alla quale prenderanno parte Aldo Masullo, Stefano Rodotà, Michelangelo Russo e Andrea Di Lieto, con il coordinamento di Giuseppe Improta. Al termine, l’importante conferimento, da parte del Centro Studi Xeniart, del Premio Leggio d’Oro a Stefano Rodotà.
Il Leggio d’Oro è un prestigioso riconoscimento che il Centro Studi Xeniart ha già attribuito, negli anni scorsi, ad Aldo Masullo (2004), Margherita Hack (2005), Uto Ughi (2006), Gualtiero Marchesi (2009). Quest’anno è quindi la volta dell’illustre giurista Stefano Rodotà.
Mario Apuzzo ha alle spalle oltre un trentennio di attività artistica nel campo della pittura, della scultura e della grafica, ed è inoltre un eccezionale creatore di vere opere d’arte nel campo dell’oreficeria e della gioielleria. E’ promotore e organizzatore di importanti eventi artistici e letterari (fra i tanti ci piace menzionare l’incontro settembrino con i Poeti a Minori, un fantastico meeting sotto i raggi di una splendida luna piena), ed ha più volte ricoperto la carica di assessore alla cultura nel Comune di Minori.
Ha esposto ultimamente le sue opere a Napoli, al Maschio Angioino, in una riuscitissima Mostra intitolata “Archeologie del Sogno”.


Il "Legendarium", di Mario Apuzzo; opera in vetro e pietra lavica, dim. 20x20x25 cm.

Le Foto de "La Rocciapoesia 3"

Le foto dell'incontro de "La Rocciapoesia 2", a Pratella, il 27 ottobre 2012

Le foto dell'evento "Una poesia fuori dal comune". Sant'Anastasia, 23 settembre 2012

Una poesia fuori dal comune, Sant0Anastasia, 23 settembre 2012

PUNTO, Almanacco della Poesia italiana

PUNTO SCHEDA

ARCARTE - IL VIAGGIO DELLA CREATIVITA'

Si è svolto il 30 novembre scorso, alle ore 17, presso l'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, Palazzo Serra di Cassano in Via Monte di Dio 14, Napoli, il Convegno di studi e reading di poesia "ARCARTE - IL VIAGGIO DELLA CREATIVITA'".
All'interessante incontro, promosso e organizzato dall'Istituto Culturale del Mezzogiorno e dall'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, hanno preso parte:
- Natale Antonio Rossi, Presidente Unione Nazionale Scrittori Artisti;
- Ernesto Paolozzi, Università di Napoli Suor Orsola Bnincasa;
-Antonio Scamardella, Università di Napoli Parthenope;
- Antonio Filippetti, Presidente Istituto Culturale del Mezzogiorno.
Nell'ambito del convegno si è svolta la rassegna "Liberi in Poesia", con la partecipazione di autori di diverse generazioni. Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha conferito ad "ARCARTE" quale suo premio una medaglia di rappresentanza.

Le foto del convegno

Presentazione "Sulla soglia di piccole porte"

Enza Silvestrini, 11 ottobre 2012