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IL CIRCOLO LETTERARIO ANASTASIANO CONTINUA SU:

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TACCUINO ANASTASIANO

27 luglio 2009

La poesia "metropolitana" di Rossella Luongo

Il tuo posto è vuoto, / ovunque. / Nell’era telematica / della comunità globale / il filo del discorso / se n’è andato, disperso / in un click di mouse”: sono questi i primi versi di “Wireless”, una poesia che a mio giudizio riassume, ma solo in parte, l’inteso discorso di Rossella Luongo nella sua ultima pubblicazione, che non a caso si intitola “Canti metropolitani”.
E così, la nostra “Fata e poetessa” (ricordiamo il suo recente e piacevolissimo volumetto “La fata ed il poeta”), assolutamente non dimidiata tra il sogno ed il reale, ma anzi attenta e pertinace ricercatrice di un bandolo comune che possa in qualche modo ri-conciliare le due facce di una realtà profonda, di un creato che parte dal mistero sotterraneo della materialità fino ad innalzarsi ai veli tenui e angelici del Celeste, propone in questa sua nuova e organica raccolta l’aspetto frammentato e a volte annichilante della città, intesa come superficiale e devitalizzato organigramma di quotidiani incastri burocratici e iter da rispettare; naturalmente, la città è qui intesa metaforicamente come tutto un mondo meccanizzato, anzi, “collegato” in wireless, in cui ogni azione, ogni fredda azione, è imprescindibilmente e necessariamente legata all’altra, in un incatenamento di dare/avere, fare/subire, inviare/ricevere, che rende la vita assai poco romantica e “fatata”! E dov’è il cuore, il cuore del poeta, in questa assurda “metropoli” cablata, in cui tutto è scontato perché già programmato, in cui noi, “gruppo anatomico di pecore smussato a tergo, risaliamo l’altura agra, caparbi di carezze…”? E’ chiaro che il poeta, e la nostra Rossella non è assolutamente da meno, è votato al recupero dei valori e dei sentimenti sotterranei, scandagliando nel profondo della propria e dell’altrui anima per ricavarne i valori primari dell’esistenza, dopo il setaccio e la decantazione effettuata con la propria sensibilità artistica e formazione letteraria-stilistica. Traspare quindi l’amarezza, ma non la rassegnazione, il dolore ma non la sconfitta, nel descrivere con peculiarità poetica lo stato delle cose e della città: angoli, strade, flashes di notevole intensità espressiva: “Il pakistano fermo al carretto / aglio castagne due zainetti / la mamma e la vecchia / profumata di talco / la parrucchiera / il doberman / magistrato…”. Ma non c’è freddezza o distacco, in questi forti versi di Rossella Luongo, bensì il giusto e indovinato spessore che ogni termine, ben situato all’interno del verso, riflette al lettore, in una rotatoria densa di significati e di rimandi.
Come giustamente afferma Paolo Ruffilli nell’approfondita prefazione a questo interessante poema “metropolitano” di Rossella Luongo, la poesia dell’autrice coglie l’immediatezza dei gesti e delle situazioni urbane, metropolitane, in cui si evidenziano gli svuotamenti e i distacchi di una umanità troppo presa dagli affanni materiali di tutti i giorni. E il linguaggio di Rossella, il suo inconfondibile stile, è quanto mai prossimo a questo mondo “metropolitano”, per esaltarne maggiormente gli spigoli, l’abbandono, il parossismo, la frenesia, il vuoto.
Ma i “Canti metropolitani” di Rossella Luongo sono anche, sotto certi aspetti, un inno alla vita e all’amore: “Le tue parole liquide d’amore / sono la calma che infonde la notte / quando la luna riposa…” E qui il suo verso si distende, si calma, perde quella vena di nervosismo che bene raffigurava la baraonda metropolitana; ancora e sempre c’è speranza, nonostante l’evidente fragore e degrado, c’è speranza “in quel sole / guardando avanti / dove il giorno tramonta / sul monte che unisce / passato e presente / nella speranza / di resurrezione”.
Una raccolta poematica interessante, da meditare, questi “Canti metropolitani” di Rossella Luongo, poetessa ormai tra le più significative e incisive nel panorama letterario non solo meridionale, ma anche nazionale.

Giuseppe Vetromile
27/7/2009

Rossella Luongo, “Canti metropolitani”, Samuele Editore, Fanna (PN), 2009.
Prefazione di Paolo Ruffilli

26 luglio 2009

Il Premio Fauno d'Oro a Contursi Terme

Sera del 25 luglio 2009, ore 21: la piazzeta di S. Vito in Contursi Terme (Salerno) improvvisamente si anima, si trasforma dando vita ad uno scenario permeato da una intensa atmosfera letteraria, musicale e poetica. Si tratta della serata conclusiva di premiazione della nona edizione del Premio Letterario Fauno d’oro”, un concorso ideato e organizzato con tenacia, competenza e impegno dall’assessore alla Cultura del Comune di Contursi Terme, dott. Felice Pagnani, per commemorare la figura di Angelo Mazzeo, illustre cittadino di Contursi e grande operatore culturale.
Il Premio “Fauno d’oro”, che viene conferito a poeti e scrittori di rilevanza nazionale, dopo attento e severo vaglio critico di una qualificatissima giuria, ha il pregio di non richiedere nessuna tassa d’iscrizione, ed inoltre i premiati vengono gentilimente ospitati in una bellissima struttura termale.
Il premio, come dicevamo, consiste in una originale statuetta raffigurante il fauno, e inoltre i prini tre vincitori delle due sezioni inedite, poesia e narrativa, vengono poi inseriti in una pregevole pubblicazione collettanea (“Il Fauno” Edizioni) ed ogni autore ne riceve una cinquantina di copie.
Una formula interessante, dunque, che lascia una traccia di sicuro spessore culturale.
Quest’anno, per la nona edizione, i vincitori sono stati: per la sezione poesia edita, primo premio a Lorenzo Cimino di Lipomo (Co) per il libro “Momenti”; il secondo premio, “Cronaca in versi” a Maria Teresa Epifani Furno da Sorrento; il terzo a Bianca Ferro da Genova per l’opera “Marienplatz”.
Per la sezione poesia inedita il primo premio è stato assegnato alla poetessa Maria Serena Campanalunga di Trani, il secondo a Domenico Luiso di Bitonto e il terzo a Mara Penso di Mestre.
Il primo premio per la narrativa edita è stato assegnato ad Augusto Sebastio di Taranto, per l’opera “L’audace vita del signor Kellermann”; il secondo a Marcello Amico da Catania per il racconto “L’ultima cena”, ed infine il terzo ad Anna Bartiromo di Piano di Sorrento per “Il viaggio maledetto e altri racconti di mare”.
Per la narrativa inedita il primo premio è stato conferito a Giuseppe Vetromile per un originale racconto scritto nella parlata delle zone rurali dell’avellinese, dal titolo “Cleonilde Materdomini, detta ‘a Fattucchera”; il secondo è andato a Giuseppe Spiotta di Casatenovo (Lecco) per il racconto “L’inchiostro magico”, ed infine il terzo a Saverio De Marco di San Severino Lucano per “L’inganno”.
Presenti il Sindaco di Contursi Terme, Giacomo Rosa, e di altri importanti esponenti politici e culturali della Provincia di Salerno, della Regione e delle istituzioni, la cerimonia di premiazione si è conclusa con l’assegnazione del Premio Speciale “Angelo Mazzeo” (un riconoscimento che viene assegnato di volta in volta ad importanti personalità di Contursi distintesi nel campo letterario, scientifico o sociale) al Magistrato Fiorenzo Santoro.
Nonostante le difficoltà, anche di carattere economico, questo Premio ha il merito della continuità e della serietà, pertanto è doveroso un incoraggiamento e un augurio perché possa affermarsi sempre di più ed acquisire carattere di internazionalità. Arrivederci dunque alla decima edizione.
Giuseppe Vetromile
26/7/09







Le Foto de "La Rocciapoesia 3"

Le foto dell'incontro de "La Rocciapoesia 2", a Pratella, il 27 ottobre 2012

Le foto dell'evento "Una poesia fuori dal comune". Sant'Anastasia, 23 settembre 2012

Una poesia fuori dal comune, Sant0Anastasia, 23 settembre 2012

PUNTO, Almanacco della Poesia italiana

PUNTO SCHEDA

ARCARTE - IL VIAGGIO DELLA CREATIVITA'

Si è svolto il 30 novembre scorso, alle ore 17, presso l'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, Palazzo Serra di Cassano in Via Monte di Dio 14, Napoli, il Convegno di studi e reading di poesia "ARCARTE - IL VIAGGIO DELLA CREATIVITA'".
All'interessante incontro, promosso e organizzato dall'Istituto Culturale del Mezzogiorno e dall'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, hanno preso parte:
- Natale Antonio Rossi, Presidente Unione Nazionale Scrittori Artisti;
- Ernesto Paolozzi, Università di Napoli Suor Orsola Bnincasa;
-Antonio Scamardella, Università di Napoli Parthenope;
- Antonio Filippetti, Presidente Istituto Culturale del Mezzogiorno.
Nell'ambito del convegno si è svolta la rassegna "Liberi in Poesia", con la partecipazione di autori di diverse generazioni. Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha conferito ad "ARCARTE" quale suo premio una medaglia di rappresentanza.

Le foto del convegno

Presentazione "Sulla soglia di piccole porte"

Enza Silvestrini, 11 ottobre 2012