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TACCUINO ANASTASIANO

9 agosto 2007

Il Principe e il bibliotecario, di Giovanni Peli

“Aiutami a scrivere questi versi / che siano del tutto veritieri”: è l’incipit di questo interessante canovaccio poetico, quasi una ballata, o un canzoniere, se vogliamo definirlo così, visto che l’Autore, Giovanni Peli, è anche un ottimo cantautore. E in effetti, il suo verseggiare ritmico, cadenzato, richiama il suo sapiente destreggiarsi con la musica e la musicalità, e del verso e della storia. E la storia parla, canta e racconta, in un modo schietto e senza i classici peli sulla lingua, di vicissitudini e stati d’animo, di precarietà della vita e di ricerca dell’essenzialità. Il Principe, il Bibliotecario e la dittatura della fantasia, titolo quanto mai appropriato per questo lungo canzoniere, non sono altro che la metafora del potente, del sottomesso e della necessità vitale (“dittatoriale”) di una fantasia che serve a realizzarsi, a trovare uno schema congruo e soddisfacente nell’aguzzo procedere della vita quotidiana, con tutte le sue rigidezze e compromessi per equilibrarsi dentro i sì e i no della moderna società: “Dopo la colazione alle undici senza / contratto in mano apri un po’ le finestre. / Entra il sole col destino degli spettri: / dileguare e lasciare i problemi reali: /Amelia è tutt’uno con un mondo intero. / Su Vega la cosa funziona così.” E così Amelia, Vega, il Principe, l’Uomo-pesce, rappresentano i capisaldi – e li troveremo in tutto il poemetto, qua e là citati più volte – di una figurazione semifiabesca che il nostro autore, quasi come un antico menestrello, misura e ritaglia sui personaggi, facendoli muovere, pensare, parlare, riflettere. Ma c’è un personaggio centrale: Marco-cuore-raro. E’ lui il raccoglitore delle disfatte, il metabolizzatore di tutte le angherie e i mali, colui che ingoia tutte le storture e le ingiustizie, ed è consapevole di ciò, ma: “Marco-cuore-raro arriverà troppo tardi / con la boria del narratore mancato / con la pappa per il micio spelacchiato.”Tutta la raccolta poetica si snoda quindi come una lunga canzone, ma le imprevedibili trovate, le figurazioni, le scene e i personaggi, la loro vivacità impressionante, la loro verità di vita, anche negli angoli più rimessi e dimessi della quotidianità, rendono il procedere poetico gradevole e degno di attenzione. Bisogna meditare su certi aspetti della vita, che a volte rimangono tacitamente nascosti o difficili da estrinsecare e da prospettare: in questa raccolta l’Autore con coraggio li porta in superficie, e ci mostra che tutti siamo un po’ Principi, un po’ Bibliotecari, e un po’ (o forse molto) desideriamo l’evasione da certi stereotipi che ci ingannano e ci lusingano, ma ci impoveriscono. L’amarezza e la disillusione della fine non devono però scoraggiare anche il lettore: “Qui c’è solo da abituarsi e fare i fatti / e sfiorarsi e strofinarsi. / Termino il racconto e ne ho già nostalgia / perché la pagina è anche amica mia. / Ingranaggi arrugginiti come la speranza. / Passano le preghiere… / …le bisnonne coi tarocchi… / Che venga una parola che voglia dire / insieme bugia e insieme verità. / L’amore che tutto abbellisce e sotterra.”Come ogni bella storia ci insegna, l’amore (che, appunto, tutto abbellisce e sotterra), redimerà il mondo ed è questa l’ultima speranza.

Giuseppe Vetromile

Giovanni Peli, "Il Principe, il Bibliotecario e la dittatura della fantasia". Edizioni di latta, Milano. Copertina di Olimpia Smith. Collana "Menti assetate", marzo 2008.

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PUNTO, Almanacco della Poesia italiana

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ARCARTE - IL VIAGGIO DELLA CREATIVITA'

Si è svolto il 30 novembre scorso, alle ore 17, presso l'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, Palazzo Serra di Cassano in Via Monte di Dio 14, Napoli, il Convegno di studi e reading di poesia "ARCARTE - IL VIAGGIO DELLA CREATIVITA'".
All'interessante incontro, promosso e organizzato dall'Istituto Culturale del Mezzogiorno e dall'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, hanno preso parte:
- Natale Antonio Rossi, Presidente Unione Nazionale Scrittori Artisti;
- Ernesto Paolozzi, Università di Napoli Suor Orsola Bnincasa;
-Antonio Scamardella, Università di Napoli Parthenope;
- Antonio Filippetti, Presidente Istituto Culturale del Mezzogiorno.
Nell'ambito del convegno si è svolta la rassegna "Liberi in Poesia", con la partecipazione di autori di diverse generazioni. Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha conferito ad "ARCARTE" quale suo premio una medaglia di rappresentanza.

Le foto del convegno

Presentazione "Sulla soglia di piccole porte"

Enza Silvestrini, 11 ottobre 2012